Buondì amiche e mamme in padella!
Sebbene il mio tour piemontese sia appena cominciato sono
già entusiasta di quanto finora assaggiato e visto. Mi è dispiaciuto aver
dovuto salutare mamma Alba così presto ma non potevo non andare a trovare
un’altra grande amica , anch’essa qui in Piemonte, nonché cuoca e mamma in
padella come noi: Franca. Infatti sono ospite da lei, nella sua splendida
casetta immersa nel verde a Barolo, in provincia di Cuneo.
Qualcuno di voi sa per cosa è famosa questa città? È
facile amiche…Il nome stesso di questo luogo ne è l’emblema: il Barolo, un
grande vino da assaporare e di cui innamorarsi, proprio come è successo a me.
Anche la città ha il suo immenso fascino, credetemi! Si potrebbe definire una
vera e propria oasi di pace, grazie al suo verdeggiante altipiano protetto dai
morbidi rilievi circostanti. Qui ci si può veramente rilassare lontani dal caos
e dal trambusto della città.
In realtà, da quando sono arrivata a casa di Franca, non
ho potuto oziare in beata stasi perché appena varcata la soglia della sua
cucina mi ha subito messa all’opera per preparare insieme a lei la ricetta che
oggi voglio consigliarvi: il Brasato al Barolo!
Mi raccomando amiche, questo è un piatto tanto buono
quanto elaborato, infatti Franca non ha fatto altro che premurarsi affinché io
seguissi alla lettera le sue istruzioni così da cucinarlo a regola d’arte.
Tanta premura dipende sia dalla sua puntigliosa abilità di cuoca, sia dal
valore affettivo che tale ricetta ha per lei. Dovete infatti sapere che la
ricetta che mi accingo a spiegarvi si tramanda nella famiglia di Franca da ben cinque generazioni ed è frutto
di intense ricerche: un suo avo, da quanto mi raccontava Franca, molto tempo fa
si trovò occupato per lavoro in un acquedotto in alta montagna e durante quei
lunghi mesi di isolamento invernale si dedicò alla scrupolosa e meticolosissima
ricerca della ricetta originale del rinomato brasato al Barolo, come tradizione
insegna. Dopo tante ricerche, arrivò alla ricetta che ora condividerò con voi
quindi…Un bell’applauso alla mia amica Franca che ha deciso di svelare a me e a
voi questa prelibatezza che andrà ad arricchire ulteriormente il mio ricettario.
Forza allora, scopriamo che ingredienti occorre procurarsi!
Ingredienti:
1 kg Codone di bue (preferibilmente fassone piemontese)
¾ di bottiglia di Barolo Pajana DOCG
1 Scatola di pelati
1 spicchio di Aglio
2 Carote
2 gambi di Sedano
1 Cipolla
Odori: Salvia, Alloro, Rosmarino, Maggiorana
1 chiodo di garofano
4 bacche di ginepro
Una decina di bacche di coriandolo
½ stecca di cannella
5 cucchiai di Olio
50g Burro
Sale e pepe
Ricetta: le fasi
Fate bene attenzione perché ogni fase di questa ricetta
va osservata scrupolosamente! La prima, in particolar modo, prevede che alcuni
ingredienti stiano a macerare per delle ore. Quindi se volete preparare questo
piatto per pranzo, dovrete dedicarvi a questo primo step la sera prima o, se
per cena, la mattina. Prima fase: in una terrina ben capiente disponete la
carne asciugata dagli eventuali residui di sangue; mondate e tagliate a cubetti
le verdure (carote, sedano, cipolla) e poi disponeteli nella terrina; aggiungete
lo spicchio d’aglio, gli odori (salvia, alloro, rosmarino, maggiorana), la
mezza stecca di cannella, le bacche di coriandolo, le bacche di ginepro e il
chiodo di garofano; bagnate il tutto con ¾ abbonanti della bottiglia di Barolo;
coprite infine con la pellicola per alimenti e lasciate marinare in luogo
fresco per 10 ore.
Togliete la carne dalla marinatura e asciugatela delicatamente
aiutandovi con della carta assorbente.
In una casseruola fate fondere il burro insieme all’olio
e aggiungete poi la carne, facendola rosolare per bene. Nel frattempo, scolate
dal vino le verdure e gli odori (il vino, ovviamente, va conservato).
Quando la carne sarà ben rosolata, ossia quando si sarà formata
la crosticina tipica degli arrosti (dovrebbero volerci circa 5 minuti per
lato), salate, pepate ed aggiungete le verdure e gli odori.
Quando le verdure saranno appassite (senza imbiondire
aglio e cipolla) aggiungete i pelati e tutto il vino usato per far marinare la
carne. Continuate la cottura a casseruola coperta per 4 ore.
Lasciate raffreddare il brasato nel sugo, quindi togliete
la carne e affettatela a temperatura ambiente, disponendo le fette su un piatto
da portata; passate tutto il sugo (aromi compresi) al passaverdura e poi
riportatelo solo per un attimo a bollore. Versatelo infine sulla carne.
A scanso di sembrarvi ripetitiva, anche questa volta mi
preme raccomandarvi di usare solo prodotti genuini e freschi, perché la qualità
degli ingredienti influisce totalmente o quasi sul risultato finale che vorremo
ottenere. Ad esempio, per questa ricetta che deve il suo sapore intenso e
corposo al Barolo, io ho utilizzato il BAROLO PAJANA DOCG dell’Azienda Agricola
Seghesio Renzo, poiché lo conoscevo già e sapevo di potermi fidare dell’ottima
qualità di tale prodotto.
Detto ciò, vi auguro un buon pranzo, una buonissima
giornata e…Non vedo l’ora di consigliarvi un’altra prelibatezza piemontese,
quindi continuate a seguirmi e a consigliarmi con i vostri spunti: il mio
ricettario continuerà ad esservene grato!
A presto, la vostra mamma Italia.
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