mercoledì 10 settembre 2014

Bonet

Buongiorno mie carissime amiche e mamme in padella.
Oggi mi trovo ad Alba, nota come la “città delle cento torri” dove, passeggiando tra le vie del centro storico, è possibile ammirarne i diversi stili architettonici che spaziano dal medioevo al liberty, soprattutto nella via detta maestra (Via Vittorio Emanuele). Ad ospitarmi in questa pittoresca cittadina è la mia grande amica Monica, che appena saputo del mio arrivo si è subito premurata di farmi fare una visita del luogo ma ancor di più attrezzare la sua cucina in vista della dolcissima ricetta da svelarmi (e svelarvi).
Il dolce che vi propongo oggi è il Bonet, dolce al cucchiaio a base di cacao e amaretti, che in piemontese significa “cappello” per via degli stampi in cui viene cotto, “bonèt ëd cusin-a”, rigorosamente in rame, che ricordano il cappello da cuoco. Questo tradizionalissimo budino piemontese trova i suoi natali proprio qui nelle Langhe, ed è per questo che Monica non vedeva l’ora di farmelo assaggiare ma soprattutto di arricchire il mio ricettario con questa tipica leccornia, consapevole della mia passione per i dolci.


Ingredienti:

500 ml di Latte Intero
5 Uova
150 g di Zucchero
60 g di Amaretti (circa 8) più q.b. per decorare
30 g di Cacao Amaro
1 bicchierino di Rhum Scuro (o di caffè)


Ricetta: le fasi

Preriscaldate il forno in modalità statica a 170°.
Ricoprite il fondo di un “bonèt ëd cusin-a” (ovvero lo stampo) di zucchero e mettetelo sul fuoco finché non sarà fuso e caramellato; quindi, ruotando lo stampo, fate colare parte del caramello anche sui bordi. Lasciate raffreddare mentre preparate il budino.
Versate il latte in un pentolino e fatelo intiepidire, stando attenti a non portarlo ad ebollizione. Montate le uova con lo zucchero e il cacao sbattendo con le fruste sino ad ottenere un composto spumoso. Aggiungete quindi gli amaretti sbriciolati e incorporate il latte e il rhum.
Monica mi suggeriva di apportare una piccola variante al composto qualora a gustarlo vi fossero anche i più piccini, ovvero sostituire il rhum con del caffè, che in piccole dosi può essere assunto anche dai nostri piccoli degustatori!
Versate il composto nello stampo e fate cuocere a bagno maria in forno per 55 minuti. Lasciate raffreddare almeno un paio d’ore e sfornate. Potete decorarlo con granella di amaretti.
Anche in questo caso, per la decorazione, potete dar sfogo alla vostra creatività e ai vostri gusti. Nel mio caso, ad esempio, ho sostituito gli amaretti con dei croccanti alla nocciola, sia per la parte da sbriciolare e unire al composto, sia per la granella da creare come decorazione da spolverare sopra il dolce, perché ai piccoli cuochi di casa non sempre è gradito il gusto degli amaretti.
Nella fattispecie (se dovesse tentarvi la mia variante) ho usato i Croccantini di Nocciola Camporelli, ottimi e dal sapore intenso grazie alla nocciola “Tonda Gentile” del Piemonte.
Insomma mie care amiche e amici, la verità è che in certi casi potete dare libero sfogo alle vostre idee, apportando varianti e soprattutto suggerendomi il tutto, perché il mio ricettario è ben disposto ad arricchirsi di ogni chicca di voi mamme in padella!
Che ne dite, allora, di provare subito a cucinare questa leccornia della tradizione piemontese?
Forza mamme: in alto i mestoli e tutti in cucina!
Io sarò ancora qui in Piemonte per qualche giorno quindi…Restate in contatto.

A presto, la vostra mamma Italia.

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