venerdì 24 ottobre 2014

La vera storia di Mamma Italia

Prodotti tipici e ricette tradizionali italiane vengono raccontati in un modo nuovo, con uno storytelling leggero e coinvolgente: Mamma Italia e le mamme in padella sono le mamme, zie, nonne di ognuno di noi, personaggi in cui tutti possiamo riconoscerci o in cui possiamo notare i tratti di qualcuno che ci è vicino, caratterizzati dalla passione per la cucina e da un grandissimo amore per la propria terra.

Dietro a questo bellissimo viaggio c'è un' idea, un progetto che vi invitiamo a scoprire...




domenica 28 settembre 2014

Cupcakes

Ingredienti per i cupcakes (circa 15)
-        195 g farina 00
-        160 g zucchero bianco
-        40 g zucchero a velo vanigliato
-        ½ cucchiaino di sale
-        2 cucchiaini di lievito
-        120 g di burro (a temperatura ambiente, tagliato a pezzettini)
-        1 uovo  e 2 tuorli (temperatura ambiente)
-        1 fialetta di estratto di vaniglia
-        80 g di yogurt greco (temperatura ambiente)
-        4 cucchiai di panna (temperatura ambiente)

Ingredienti per la muosse al cioccolato (topping)
-        220 g cioccolato fondente
-        50 g burro
-        6 cucchiai zucchero a velo
-        350 ml panna
-        2 albumi

PREPARAZIONE
Cupcakes
Per prima cosa, preriscaldate il forno a 170° ventilato.
Quindi, utilizzando il mixer, miscelate gli ingredienti secchi: farina, zucchero, zucchero a velo, lievito e sale. Aggiungete quindi progressivamente tutti gli ingredienti umidi: burro, uova e tuorli, estratto di vaniglia, yogurt greco e panna. Proseguite a miscelare fino a che l’impasto non sarà omogeneo e liscio, ma sodo.
Preparate una teglia per cupcakes con dei pirottini di carta forno e riemepite i pirottini con poco impasto: non devono superare la metà, cresceranno infatti in cottura.
Infornate per 20/25 minuti, ma non aprire il forno prima di metà cottura o interromperete il processo di lievitazione.
Togliete dal forno e lasciate raffreddare, dovranno infatti essere guarniti a temperatura ambiente.

Topping
In un pentolino versate la panna, il burro e lo zucchero e fate andare a fuoco lento per amalgamare il tutto. Quando sarà quasi ad ebolizzione, aggiungete il cioccolato, preventivamente spezzettato, e mescolate brevemente aiutandovi con un cucchiaio di legno. Spegnete quindi la fiamma e finite di amalgamare il cioccolato.
Mentre lasciate raffreddare il composto, montate a neve fermissima i due albumi. Non tutti sanno che per ottenere una neve fermissima è necessario che gli albumi siano a temperatura ambiente e il trucco e aggiungere un pizzico di sale.
Una volta che il composto al cioccolato si sarà raffreddato, incorporate delicatamente gli albumi.
Mettete quindi la crema in frigo a sodare per un paio d’ore.


Guarnite i vostri cupcakes con la mousse al cioccolato e decorateli come preferite, io in genere uso la granella di nocciole, ma sono bellissime anche le praline argentate o colorate. Questi dolcetti devono essere belli, quindi date libero sfogo alla fantasia.

mercoledì 24 settembre 2014

Sulla traccia del sapore: il gusto del Sud Italia

Il sapore è un elemento ineliminabile, come la luce del giorno e il calare della notte, scandisce le nostre giornate e talvolta ha il potere di rallegrarle. 
Tutto ha un sapore, guai non lo avesse, dalla brioche calda appena svegli, accompagnata da un buon caffè, al pranzo, magari riposto nel porta-schiscetta da lavoro, dalla cena allo spuntino. La vita sarebbe meno bella, senza sapore, e, di conseguenza, l’appetito e l’acquolina avrebbero un senso più ridotto e meno soggetto ad alte aspettative.

Oggi, dato che Mamme in padella percorre l’Italia e il suo grande patrimonio gastronomico, vogliamo parlare un po’ di Puglia, e in particolare di quella parte del tacco d’Italia che, con Finibus Terrae, ne è la punta: il Salento.

Un entroterra ricco e buono, dove gli odori sprigionati dalle cucine fan venire l’acquolina al punto che sedersi in tavola è l’unica opzione possibile per tenerla a freno. La carrellata di sapore che questa terra riserba, come la tanta parte d’Italia, è davvero sorprendente: dal rustico leccese, con pasta sfoglia, besciamella, mozzarella e pomodoro, da addentare così, caldo e anche per strada, al pasticciotto che, dei dolci leccesi, gode di una nomea tale che non serve introdurlo. Per chi non sapesse, però, è un dolce di pasta frolla con all’interno crema pasticcera.


Poi, passando per i piatti tipici da gustare comodamente seduti in tavola e dal cui voluttuoso sapore farsi abbracciare, eccone ua carrellata:  le buonerrime “orecchiette e minchiareddi” da gustare con sugo e formaggio ricotta grattugiato; “ciceri e tria” (ceci e pasta, ossia tagliatelle di acqua e farina, senza uova; dove tria sta per pasta fritta); “purea di fave” con cicorie selvatiche; la tajeddha, tegame, si tratta di un timballo con cozze e patate; “municeddhi”, le lumache di campagne (pietanza di origine messapica); “pezzetti di cavallo” al sugo; “purpu alla pignata”, polpo cotto nel tegame di terracotta; “turcinieddhi”, involtini realizzati con frattaglie di agnello, capretto o agnellone e arrostiti sulla brace; “scapece”, piatto a base di pesce, fritto prima e poi fatto marinare in molliche di pane inzuppate di aceto e zafferano.

Questo è solo un assaggio ma, di ogni posto, che si intende visitare o del quale si vuole riserbare un ricordo, il sapore (e ritorna ancora) è decisivo. Se passate per il Salento, fate che il gusto lasci il segno sul vostro palato, le papille ringrazieranno.




Ora, con l’idea che possiate portare in casa vostra un po’ di odori salentini, scegliamo per voi un piatto che potreste preparare: lu purpu alla pignata.

Cosa serve:
1 Polpo;  Pomodorini;  Prezzemolo; Sedano; Origano; Olio extravergine di oliva; Peperoncino; 1 Cipolla; 1 Spicchio di aglio; Sale; Rosmarino e alloro (facoltativi)

Preparazione
Lavate il polpo e tagliatelo a pezzetti, mettetelo nella pentola di terracotta (ma va bene anche una pentola normale purchè sia alta). Nella pentola, insieme al polpo, vanno anche tutti gli altri ingredienti: uno spicchio d’aglio, una cipolla tagliata piccola, prezzemolo, sedano, origano, peperoncino, sale, e in ultimo l’olio extravergine d’oliva (il rosmarino e l’alloro sono a piacere). Il polpo va cotto a fuoco lento. Non sarà necessario aggiungere ulteriore acqua, dato che il polpo mette fuori la sua stessa acqua, in questo modo si insaporirà con tutte le spezie. 
Il tempo di cottura è più o meno di un’ora ma assaggiando di tanto in tanto potrete constatare il livello di cottura. 
Secondo la tradizione di Puglia, è molto buono accompagnare il polpo con le patate. Potete mettere le patate, come tutte le altre spezie, direttamente nella pentola e farle cuocere con il resto, a fuoco lento.

lunedì 22 settembre 2014

Si ritorna a casa! (per ora...)

Bentornate, mie affezionatissime mamme e amiche in padella!
Dopo tanto viaggiare, in lungo e in largo, per le varie regioni del nostro stupendo stivale, così ricco di cultura, arte, storia, la cui cucina (tradizionale e non) l’ha reso famoso e rinomato nel mondo, ho deciso di fare una piccola pausa.
Ormai mi conoscete abbastanza bene, tanto da sapere che oltre ad essere una grandissima golosona sono anche un’appassionata viaggiatrice; ma anche i migliori nomadi, in certi momenti, devono arrestarsi e mettere, seppur temporanee, radici! Le ragioni di tutto ciò son presto dette.
Proprio qualche giorno fa, infatti, chiacchierando con una mamma in padella conosciuta di recente, mi son ritrovata a parlare della nostra gustosa ricetta delle “orecchiette alle cime di rapa”, in virtù del fatto che lei era da poco tornata dalle vacanze estive trascorse, per l’appunto, in Puglia.
Mi raccontava di aver gustato degli ottimi piatti tipici, così, incuriosita, stavo sondando il terreno in cerca di nuove chicche gastronomiche e possibili varianti con cui impreziosire e diversificare ancor di più il mio insaziabile ricettario…
Ad un certo punto della conversazione, alla mia domanda “le orecchiette che hai mangiato rispecchiavano la ricetta di mamma Lucrezia o erano differenti?” mi son sentita rispondere “a dire il vero non saprei, non conosco questo piatto”.
Chi mi conosce sa già quanto tale risposta mi abbia colpita. Ciò che mi son subito detta tra me e me, infatti, è stato “certe ricette tradizionali del nostro bel paese dovrebbero essere note a tutti”, perché le ritengo delle vere e proprie perle culinarie che dovrebbero deliziare e imbandire ogni tavola dello stivale, da nord a sud! Così, nel tragitto lungo casa, mentre sfogliavo il mio ricettario, la mia mente ha cominciato a vagare, da un fornello all’altro, desiderosa di trovare una soluzione per i piatti con cui mi sono letteralmente leccata i baffi lungo i miei divertentissimi viaggi e ho subito pensato “potrei fare una piccola pausa e rispolverare qualche ricetta tipica! Così le nuove amiche potranno dilettarsi nel prepararle e chi invece mi conosce già potrà riproporle”!!!
Ed infatti…Eccomi qui, pronta a fare un salto indietro insieme a voi!
Sebbene ogni ricetta meriti la giusta attenzione, ciò che farò non sarà riproporvi in toto quanto cucinato e gustato finora, bensì rivedere con voi le specialità che avete preferito di più tra quelle tipiche selezionate per ogni regione dove ho avuto la fortuna di villeggiare e armeggiare tra i fornelli!
Magari, così facendo, riusciremo a trovare insieme altre nuove allettanti varianti dei piatti o saprete suggerirmi qualche chicca in più da aggiungere alle ricette, così da rendere il mio ricettario ancora più unico e speciale…Proprio perché nato dalla collaborazione tra tutte noi mamme in padella!
Inoltre, per un’appassionata di cucina come me (e come voi), cucinare un piatto già conosciuto è come ascoltare una canzone legata ad un momento importante della mia vita: ogni nuova  melodia è un dono, ma quelle che mi han fatto sognare e viaggiare con la mente in passato son sempre lì, pronte per essere riascoltate e regalarmi nuovi sogni e nuovi viaggi. Vecchio e nuovo son due facce della stessa medaglia. Insieme si arricchiscono, si completano.
È per questo che, prima di continuare la mia pazza e inesauribile ricerca enogastronomica in giro per l’Italia, ho pensato fosse arrivato il momento di fermarmi un po’, giusto il tempo di rispolverare qualche piatto insieme a tutte voi.
Io già  non vedo l’ora di mettermi ai fornelli e inforcare il mestolo per cucinare qualche leccornia tipica, che voi amiche avete tanto gradito, e voi?!


La vostra mamma Italia.

sabato 20 settembre 2014

La ricetta dei fan: il Castagnaccio

Ben ritrovate amiche e mamme in padella!
Oggi voglio proporvi una variante della nostra Torta Paesana, avvalendomi del prezioso contributo della nostra amica in padella Simona Rossi, che mi ha suggerito la sua versione toscana, ovvero il “Castagnaccio”! Ovviamente anche questo delizioso suggerimento è già entrato a far parte del mio prezioso ricettario. Quindi non mi resta che ringraziare di cuore sia Simona, per il suo contributo, sia la pagina Amo la Cucina Italiana che ha gentilmente condiviso la nostra Torta Paesana!
Ora però, bando alle ciance e vediamo subito come preparare un ottimo Castagnaccio in perfetto stile e gusto toscano!

Ingredienti:
750 ml di acqua
500 gr farina di castagne
100 gr di noci
100 g di pinoli
1 manciata di aghi freschissimi di rosmarino
80 g di uvetta
6 cucchiai di olio extravergine di oliva

Ricetta: le fasi
Mettete l'uvetta a mollo in acqua tiepida per farla rinvenire e procedete poi setacciando la farina in una ciotola capiente per rimuovere eventuali grumi. Dopo aver aggiunto un generoso pizzico di sale, versate poco per volta nella farina di castagne l’acqua, mescolando il tutto con una frusta fino ad ottenere una pastella ben amalgamata e morbida .
Strizzate e asciugate l’uvetta per bene e aggiungetela all’impasto, assieme ai pinoli e alle noci tritate grossolanamente (tenete da parte un piccolo quantitativo di questi tre ingredienti che vi servirà per cospargere la superficie del castagnaccio prima di infornarlo). Ponete in una teglia bassa, del diametro di 40 cm circa, l'olio, quindi spennellatela per bene avendo cura di ricoprire tutta la superficie; versatevi poi l'impasto che dovrebbe arrivare a raggiungere un centimetro di altezza circa. Cospargete il castagnaccio con gli ingredienti messi da parte e con gli aghi di rosmarino freschissimi, poi versateci sopra altri due cucchiai di olio a filo. Infornate quindi il castagnaccio per 30 minuti a 200° fino a che si sarà formata una bella crosticina tutta crepata e la frutta secca abbia preso un bel colore dorato.

Ecco fatto! Son sicura che tutte voi apprezzerete questa deliziosa variante toscana con cui allietare i palati di grandi e piccini. Come sempre, vi raccomando di usare solo ingredienti di qualità, soprattutto per quanto riguarda la farina di castagne, elemento principale di questa ricetta, che già di suo dovrebbe essere dolce e dal gusto intenso (infatti avrete notato che non serve aggiungere zucchero all’impasto!), tanto che in Toscana si suole chiamarla “farina dolce”.
Ringrazio ancora Simona per il suo contributo e ovviamente sarò lieta di ricevere altri preziosissimi consigli e suggerimenti da tutte voi mamme e amiche in padella!

A presto, la vostra mamma Italia.