Come di consueto il venerdì le
mamme in padella si prendono una bella pausa dalla cucina, che si tratti di
ricette regionali, piatti tradizionali, primi, secondi o dolci tipici, per
lasciare spazio al relax e alla scoperta dei luoghi dove nasce la migliore
gastronomia italiana.
La vostra mamma Italia è ancora
in Liguria e, tra trofie al pesto e focacce c’è anche tempo di visitare il
territorio, come una vera turista! D’accordo, l’estate quest’anno tarda davvero
ad arrivare, ma il modo migliore per combattere il meteo inclemente è quello di
non lasciarsi scappare l’opportunità di girovagare, approfittando del minimo
squarcio di sole.
Con Mamma Eliana abbiamo visitato
posti davvero da sogno. Le Cinque Terre ad esempio, una zona dove le colline si
tuffano nel mare creando qualcosa di davvero unico, tanto che l’Unesco le ha
proclamate Patrimonio Mondiale dell’Umanità fin dal 1997! Trovate il tempo di
fare un viaggio da queste parti, ne vale davvero la pena.
Impossibile poi dimenticare
Portofino e il Tigullio, la riviera di Ponente con la splendida Alassio e
Bergeggi, Varigotti, Noli, fino alla celeberrima Sanremo. Anche qui spiagge e
mare sono incantevoli, non resta che sperare nel bel tempo e nell’estate che
sembra essere davvero pigra.
Una menzione a parte merita
Genova, città magica e unica, ma non basterebbe un libro per parlare della sua
storia, dei suoi vicoli e delle sue tradizioni marinare!
Nel frattempo le vostre mamme in
padella si dedicano all’aperitivo del venerdì, sorseggiando dell’ottimo vino.
Per la precisione la nostra degustazione stavolta cade sulla Cantina Lunae:
Cantine Lunae prende il nome
dalla città di Luni, appellativo con cui veniva chiamata la dea romana Diana,
ed affonda le proprie radici in questa terra ricca di storia dove Etruschi,
Greci e Romani hanno vissuto e coltivato la vite nei tempi antichi.
Frutto di una particolare
selezione in vigna, le uve raccolte vengono macerate a freddo per 48 ore.
Questo percorso porta ad un vino di grande complessità: i tradizionali
caratteri del Vermentino, come le note di agrumi, acacia ed erbe aromatiche, si
arricchiscono sia al naso che in bocca attraverso richiami alla macchia
mediterranea ad alla frutta matura. Struttura e spalla acida regalano al vino
longevità ed interessanti evoluzioni nel tempo.
Si abbina con successo ai piatti
della cucina tradizionale ligure ed in generale al pesce, alle carni bianche ed
anche alle preparazioni a base di formaggi o verdure.
Il "Cian", nome di
fantasia di questo vino, nel dialetto ligure è la piccola piana di terra
ricavata dall'uomo attraverso i terrazzamenti costruiti con muri in pietra a
secco per sfruttare al meglio la pendenza delle colline della Riviera Ligure di
Levante. Su queste piane da sempre si coltiva con fatica la vite e si produce
vino. Tre vitigni autoctoni allevati negli splendidi vigneti del Parco
Nazionale delle Cinque Terre compongono questo bianco fresco e profumato:
Vermentino, Albarola e il poco conosciuto Bosco.
Il risultato è un blend colore
giallo carico, e dai profumi intensi di fiori bianchi, acacia, e sambuco e di
frutta matura. Accarezza delicatamente il palato e si abbina con successo ai
piatti di pesce o carni bianche, oppure si adatta alle preparazioni di verdure.
Nessun commento:
Posta un commento