lunedì 25 agosto 2014

Culurgiones

Ben ritrovate amiche e mamme in padella!!!
Già da qualche giorno mi trovo nell’incantevole Sardegna, in un piccolo paesino in provincia di Oristano di nome Ghilarza, perché qui abita la mia carissima amica Cecilia con cui ho condiviso anni meravigliosi durante il periodo universitario. Sin dai tempi in cui eravamo coinquiline Cecilia mi deliziava con prelibati manicaretti tipici delle sue zone. Ora che siamo di nuovo insieme, ha ben pensato di arricchire il mio prezioso ricettario con tali leccornie, in ricordo dei bei tempi andati!
E come sempre io li consiglio a voi amiche e amici…Oltre che per la loro bontà, per la loro facilità di preparazione, che permetterà a tutti di cimentarsi, cuochi e non!
Il piatto che vado a presentarvi si chiama “Culurgiones”, ovvero dei ravioli sardi, e farà letteralmente leccare i baffi a tutti, in particolar modo agli amanti della pasta.
Tale piatto è originario della regione dell’Ogliastra (parte centro-orientale dell’isola) ma col tempo si è diffuso un po’ ovunque. Tradizione vuole che i culurgiones venissero preparati in occasione del giorno dei morti, il 2 di Novembre, preparazione che poi con il trascorrere del tempo si è estesa a qualsiasi periodo dell’anno, slegandoli da una ricorrenza in particolare.
Cecilia mi raccontava inoltre che tale piatto rappresentava un magico momento di raccolta familiare, di racconti e tradizione, con i bambini riuniti intorno alla tavola ad osservare la nonna intenta a pizzicare con le dita la pasta, facendo a gara tra di loro per chi avesse realizzato la forma più simile a quella di una spiga. Tale piatto, inoltre, è denso di riferimenti importanti e profondi, tanto da non esser considerato solo un semplice alimento, bensì un prezioso dono, un segno di stima e rispetto, la cui tipica forma rappresenta il simbolo del grano, per propiziare l’annata agraria della fine di agosto. Ma passiamo ora alla ricetta e sporchiamoci le manine come ci piace tanto fare! 



Ingredienti

Per la pasta:
300gr. di farina di semola di grano duro
un cucchiaio di sale
un litro di acqua

Per il ripieno:
pecorino fresco (ottimo quello dei Fratelli Pinna)
alcune foglie di menta
qualche spicchio di aglio
1Kg di patate rosse
olio extra vergine di oliva (anche per questo, ottimo quello dei Fratelli Pinna)

Per il condimento:
basilico fresco
sugo di pomodoro (a vostro piacere e palato)
pecorino fresco


Ricetta: le fasi
Cecilia mi ha spiegato che per prima cosa è opportuno dedicarsi al ripieno dei nostri deliziosi culurgiones. Per fare ciò, mettete a bollire le patate rosse con ancora la buccia in abbondante acqua calda. Una volte cotte, toglietele dal fuoco, sbucciatele e poi schiacciatele dentro una terrina come se steste preparando una purea, aiutandovi con uno schiacciapatate.
Dopodiché unite al composto il pecorino, poco per volta, e lo stesso fatelo con gli altri ingredienti, ovvero l’aglio tritato, la menta e l’olio extra-vergine d’oliva, avendo cura di amalgamare il tutto fino ad ottenere un impasto denso e profumato che dovrete lasciare riposare per almeno dieci minuti.
Mentre il ripieno riposa, potrete dedicarvi alla preparazione della pasta. E anche stavolta…È arrivato il momento che tanto aspettavo: farvi impiastricciare ben benino le mani! Pronte? Bene!
Cominciate lavorando la farina con l’acqua ed il sale, finché non avrete ottenuto un impasto elastico che dovrete successivamente stendere con un mattarello per stirarlo a dovere. Una volta spianata così la pasta, ricavate dei dischetti del diametro di circa 10 cm ciascuno (a tal proposito vi svelerò una piccola chicca rubata a Cecilia…Per ottenere dei dischetti perfetti lei si aiuta facendo pressione sulla pasta con una tazza da latte, che generalmente ha la dimensione indicata!).
Quando tutti i dischetti saranno realizzati, potrete provvedere a riporre sopra la metà di ognuno di essi un po’ del ripieno precedentemente preparato. Chiudete i dischetti con la metà rimasta libera e cominciate a punzecchiare il raviolo così ottenuto con una forchetta o con le dita, in corrispondenza delle estremità, fino ad ottenere la citata forma di spiga.
Ora che i ravioli sono tutti belli e pronti, potrete cuocerli in abbondante acqua salata (a piacere) per circa cinque minuti. Una volta terminata la cottura, condite con del sugo di pomodoro semplice, del basilico fresco e abbondante pecorino anche questo preferibilmente fresco. 

Io per la preparazione dei miei culurgiones ho utilizzato il pecorino dei Fratelli Pinna, davvero ottimo e gustoso. Stessa cosa per l’olio di oliva, che ho consigliato anche a Cecilia e che, come me, ha trovato straordinario, ovvero l’olio extra-vergine di oliva “Antichi Uliveti del Prato” del medesimo frantoio dei F.lli Pinna.

A questo punto non mi resta che augurarvi buon pranzo! Io già non vedo l’ora di svelarvi il prossimo piatto che andrà a impreziosire il mio sempre più ricco e goloso ricettario.
Restiamo in contatto, mamme in padella. Le tradizioni dello stivale non finiscono qui!


La vostra mamma Italia.

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