Ben
ritrovate mie affezionate mamme in padella!
Vi
sono mancata almeno un po’? Voi si, moltissimo!
Indovinate
dove mi trovo? Vi avevo già preannunciato che non mi sarei spostata di
molto…Ebbene mie care amiche, oggi mi trovo nella grande e multietnica Milano
(sapevate che vanta la maggior presenza di turisti in Italia?), capoluogo della
Lombardia. Ad oggi è il principale mercato finanziario dello stivale, nonché
capitale della moda e del disegno industriale e sede (alle sue porte) di uno
dei poli della Fiera di Milano (eletto “maggiore polo fieristico d’Europa”).
![](https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg2mU7Y6csJ-o9u2cngFa4gMVEuMB64GvDfzFKci3qH8FWwRM3iU9lkydrO4caZNzD4XwryJYMQd6m_PdpBIjZ4kk5cUF5rkENCG7P6_-yqqGYyTMEHyqzDiECRE-abgi0AHJSZT4LwMFeA/s1600/risottomilanese+prova+1.jpg)
Pertanto,
oggi vi parlerò del più classico piatto della cucina lombarda, ma non per
questo meno gustoso e ricco di storia: il riso allo zafferano.
Secondo
la leggenda che mi ha raccontato Laura, tale pietanza è una delle poche che può
vantare una data di nascita ben precisa: l’8 settembre 1574. Si narra, infatti,
che tale data fosse quella delle nozze della figlia di un mastro vetraio belga,
tale Valerio di Fiandra, che durante i festeggiamenti, sul tavolo da pranzo, si
ritrovò servito un piatto di riso colorato con dello zafferano. Tutto ciò
poteva essere l’opera, non si sa ancora se per scherzo o per altro, della
squadra di vetrai belgi al seguito di mastro Valerio che, come noto, soleva
aggiungere proprio dello zafferano ai vari colori usati per lavoro, per via dei
particolari effetti cromatici che quest’ultimo permetteva di realizzare.
In
ogni caso, il riso così preparato alle nozze piacque a tutti, sia per il bel
colore giallo della pietanza, sia per il suo sapore, così particolare e deciso.
Va inoltre detto che quella fu l’epoca in cui tale colore, in particolar modo il
color oro, aveva un’importanza farmacologica, tanto che della polvere d’oro
veniva spesso aggiunta ai cibi e ancora più spesso venivano utilizzati il
tuorlo d’uovo, lo zafferano e particolari tecniche di panatura proprio per
donare quel caldo colore giallo ai cibi.
Da
quel momento in poi, quindi, un nuovo modo di preparare il riso si diffuse
rapidamente in tutta la città. Non lo trovate anche voi un racconto
affascinante, care amiche?
Come
avrete intuito, quello di cui vi sto parlando oggi è un piatto antichissimo, di
grande valore intrinseco e molto semplice da preparare. Ma passiamo ora agli
ingredienti.
Ingredienti per 4
persone:
•
400 g di riso Carnaroli
•
1/2 cipolla bianca
•
un bicchiere di vino bianco fermo
•
2 buste di zafferano
•
olio extra vergine di oliva
•
240g di burro
•
grana padano (grattugiato)
•
circa 1lt e ½ di brodo (preferibilmente di carne)
La ricetta: le fasi.
Per
prima cosa preparate del brodo. Laura mi spiegava che il segreto di un buon
risotto è proprio il brodo che farà da base per la cottura che, pertanto, dev’essere
ricco, dall’aroma intenso e sapore deciso. Quello più indicato è il brodo di
carne, semplicissimo da preparare perché vi basterà far cuocere in abbondante
acqua salata un bel pezzo di carne da bollito a cui, se possibile, lascerete
l’osso (se presente) che darà ancora più sapore al brodo, senza dimenticare di
aggiungere anche delle verdure miste, come patate, sedano, carote, cipolla e
pomodoro. Potete inoltre diluire lo zafferano in polvere direttamente nel brodo
(o posticiparne l’aggiunta quando tutto il brodo sarà stato aggiunto al riso in
padella e dovrete solo completarne la cottura).
Appena
il brodo sarà pronto, potrete procedere con la preparazione del risotto.
Innanzitutto
fate soffriggere in una padella abbastanza capiente dell’olio, poco burro e la
cipolla che avrete precedentemente tritato a piccoli pezzi. Quando la cipolla
sarà ben dorata aggiungete il riso (qualità Carnaroli, perché ha i chicchi più
grandi che tengono bene la cottura), fate amalgamare il tutto e sfumate con del
vino bianco. Mi raccomando amiche: state bene attente a non fare attaccare il
riso al fondo della padella in questa fase! A questo punto aggiungete il brodo (tenuto
sempre caldo nella sua pentola) poco per volta, lasciano assorbire e mescolando
di volta in volta con cura. Continuate la cottura per circa 15 minuti e, a
fuoco spento, mantecate con del burro freddo (che darà al risotto la giusta
cremosità) e grana padano grattugiato.
![](https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiar9jYUisN32QeV2GbmtYymC7WGO3lGL1Joyxxx99P1CmUfglsT5xuJMa8BHZDWi9BWUZMj0MEyQevVg-w31VM7crb9eS3QQTUNfpvzpcKh3YBEheKBS4P4poMc8G_3i8AF8EO2xh_UWDi/s1600/riso.jpg)
![](https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgOVNQZwcFMR6s3XbzrJdKOJPpWJVUEXFbG-HHB4IRaIkib3PiImL996QVlCb_rK4PGBeSK9x6GPdSXAM7ifPnAKFzGh8CXarTILljLv3CHudoX5PaLorl8B4d6RBsSeE9HrCVBAhqfr8Mw/s1600/zafferano.jpg)
Non
mi resta che augurarvi buon pranzo e buona scorpacciata.
La
vostra mamma Italia.
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