Ben ritrovate
amiche e mamme in padella!!!
Già da qualche
giorno mi trovo nell’incantevole Sardegna, in un piccolo paesino in provincia
di Oristano di nome Ghilarza, perché qui abita la mia carissima amica Cecilia
con cui ho condiviso anni meravigliosi durante il periodo universitario. Sin
dai tempi in cui eravamo coinquiline Cecilia mi deliziava con prelibati
manicaretti tipici delle sue zone. Ora che siamo di nuovo insieme, ha ben
pensato di arricchire il mio prezioso ricettario con tali leccornie, in ricordo
dei bei tempi andati!
E come sempre io
li consiglio a voi amiche e amici…Oltre che per la loro bontà, per la loro
facilità di preparazione, che permetterà a tutti di cimentarsi, cuochi e non!
Il piatto che
vado a presentarvi si chiama “Culurgiones”, ovvero dei ravioli sardi, e farà
letteralmente leccare i baffi a tutti, in particolar modo agli amanti della
pasta.
Tale piatto è
originario della regione dell’Ogliastra (parte centro-orientale dell’isola) ma
col tempo si è diffuso un po’ ovunque. Tradizione vuole che i culurgiones
venissero preparati in occasione del giorno dei morti, il 2 di Novembre, preparazione
che poi con il trascorrere del tempo si è estesa a qualsiasi periodo dell’anno,
slegandoli da una ricorrenza in particolare.
Cecilia mi
raccontava inoltre che tale piatto rappresentava un magico momento di raccolta familiare,
di racconti e tradizione, con i bambini riuniti intorno alla tavola ad osservare
la nonna intenta a pizzicare con le dita la pasta, facendo a gara tra di loro per
chi avesse realizzato la forma più simile a quella di una spiga. Tale piatto,
inoltre, è denso di riferimenti importanti e profondi, tanto da non esser
considerato solo un semplice alimento, bensì un prezioso dono, un segno di
stima e rispetto, la cui tipica forma rappresenta il simbolo del grano, per
propiziare l’annata agraria della fine di agosto. Ma passiamo ora alla ricetta
e sporchiamoci le manine come ci piace tanto fare!
Ingredienti
Per la pasta:
300gr. di farina di semola di grano
duro
un cucchiaio di sale
un litro di acqua
Per il ripieno:
pecorino fresco (ottimo quello dei Fratelli Pinna)
alcune foglie di menta
qualche spicchio di aglio
1Kg di patate rosse
olio extra vergine di oliva (anche
per questo, ottimo quello dei Fratelli Pinna)
Per il condimento:
basilico fresco
sugo di pomodoro
(a vostro piacere e palato)
pecorino fresco
Ricetta: le fasi
Cecilia mi ha
spiegato che per prima cosa è opportuno dedicarsi al ripieno dei nostri
deliziosi culurgiones. Per fare ciò, mettete a bollire le patate rosse con
ancora la buccia in abbondante acqua calda. Una volte cotte, toglietele dal
fuoco, sbucciatele e poi schiacciatele dentro una terrina come se steste
preparando una purea, aiutandovi con uno schiacciapatate.
Dopodiché unite al
composto il pecorino, poco per volta, e lo stesso fatelo con gli altri
ingredienti, ovvero l’aglio tritato, la menta e l’olio extra-vergine d’oliva,
avendo cura di amalgamare il tutto fino ad ottenere un impasto denso e
profumato che dovrete lasciare riposare per almeno dieci minuti.
Mentre il
ripieno riposa, potrete dedicarvi alla preparazione della pasta. E anche
stavolta…È arrivato il momento che tanto aspettavo: farvi impiastricciare ben
benino le mani! Pronte? Bene!
Cominciate
lavorando la farina con l’acqua ed il sale, finché non avrete ottenuto un
impasto elastico che dovrete successivamente stendere con un mattarello per
stirarlo a dovere. Una volta spianata così la pasta, ricavate dei dischetti del
diametro di circa 10 cm ciascuno (a tal proposito vi svelerò una piccola chicca
rubata a Cecilia…Per ottenere dei dischetti perfetti lei si aiuta facendo
pressione sulla pasta con una tazza da latte, che generalmente ha la dimensione
indicata!).
![](https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgoAeZCAottq80T5_kFmiSpWjcZmJERLsBn9OY8anLDC7fQc3_nRq4UCUhorILAV7yB7-bs8NOrsnc9K63RHl64x3xxdVqqNSt6c544UneEs2rLfrkCn-WrsP7K3P5EuF1GxpOb8nVgl9uB/s1600/ANTICHI+ULIVETI+DEL+PRATO.jpg)
Ora che i
ravioli sono tutti belli e pronti, potrete cuocerli in abbondante acqua salata
(a piacere) per circa cinque minuti. Una volta terminata la cottura, condite
con del sugo di pomodoro semplice, del basilico fresco e abbondante pecorino
anche questo preferibilmente fresco.
Io per la
preparazione dei miei culurgiones ho utilizzato il pecorino dei Fratelli Pinna,
davvero ottimo e gustoso. Stessa cosa per l’olio di oliva, che ho consigliato
anche a Cecilia e che, come me, ha trovato straordinario, ovvero l’olio extra-vergine
di oliva “Antichi Uliveti del Prato”
del medesimo frantoio dei F.lli Pinna.
A questo punto
non mi resta che augurarvi buon pranzo! Io già non vedo l’ora di svelarvi il
prossimo piatto che andrà a impreziosire il mio sempre più ricco e goloso
ricettario.
Restiamo in
contatto, mamme in padella. Le tradizioni dello stivale non finiscono qui!
La vostra mamma
Italia.
Nessun commento:
Posta un commento