Ciao amiche,
amici e mamme in padella!
Purtroppo la mia
vacanza in Sardegna sta per terminare, nonostante ci siano ancora mille posti
che vorrei visitare e tante altre golosità tradizionali da gustare.
Sin
dall’antichità le bellezze naturalistiche e non di questa incantevole isola
sono state esaltate e decantate, in lungo e in largo, e ora che son qui ne
capisco il perché: è una terra ricca, a cui non manca nulla. Il suo paesaggio
alterna monti a foreste, lagune, torrenti che danno vita a gole e cascate,
lunghe spiagge sabbiose e scogliere a strapiombo. Inoltre la sua posizione
strategica, al centro del Mediterraneo, ne ha da sempre favorito i rapporti
commerciali e culturali, permettendole così di arricchirsi oltre misura.
Mamma Cecilia mi
ha fatto visitare luoghi senza tempo, che non posso non suggerirvi qualora
decideste di calcare piede in questa isola d’incanto.
Ad esempio Cala
Mariolu con il suo bel lido composto da piccolissimi sassolini bianchi; il
villaggio di Tiscali, sito archeologico di epoca nuragica, costruito interamente
lungo le pareti della dolina, molto particolare perché non è visibile finché
non si raggiunge l’interno della cavità tramite un’apertura nella parete
rocciosa; le suggestive città di Alghero e Bosa (mi hanno davvero incantata); e
ancora, le spiagge di Chia famose per l’acqua cristallina e l’ancora più famosa
Costa Smeralda, ad oggi sinonimo di mondanità, infatti Cecilia mi spiegava che
di sardi se ne vedon pochi perché è più il turismo quello che popola queste zone,
ma non per questo meno affascinanti poiché ricche di insenature, piccole
spiagge e isole tra cui l’Arcipelago della Maddalena, patrimonio dell’Umanità
dell’Unesco, le cui acque limpide custodiscono calette di incomparabile
bellezza, dalla natura ancora incontaminata, raggiungibili solo via mare, ma
non preoccupatevi amiche, perché ciò sarà possibile grazie alle numerose
escursioni organizzate ogni giorno: a tal proposito io e Cecilia abbiamo
passato una stupenda giornata in barca e fatto amicizia con persone squisite e
divertenti! Vi consiglio inoltre di non perdervi le Grotte di Nettuno,
raggiungibili via traghetto o tramite una scalinata di ben 600 gradini dai
quali potrete godere di una vista mozzafiato; ed infine la gola di Su Gorroppu
che è il canyon più profondo dell’isola, situato nella zona dell’Ogliastra, la
cui natura selvaggia racchiude un posto magico, infatti si narra che tra queste
terre centenarie vi sia una porzione di terra magica e chi ha la fortuna di
calpestarne il suolo godrà di lunga vita. Ovviamente quale sia questa porzione
di terra magica è mistero ma…Perché non tentare la sorte?! Io una bella
passeggiata me la son fatta!
Insomma, potrei
elencarvi per ore perché sono già perdutamente innamorata di questa terra, ma
penso che abbiate già compreso quanto sia bella e varia.
Non a caso anche
la sua cucina è altrettanto varia, basata su ingredienti che si
contraddistinguono per la semplicità e l’originalità, appartenenti sia alla
tradizione pastorale e contadina che a quella marinara. Inoltre tale terra
vanta anche una lunga tradizione di coltura della vite, iniziata durante l’età
nuragica e poi continuata durante quella romana e le successive occupazioni
straniere.
Ebbene mie care
amiche…In questo momento sto gustando i colori e i sapori della Sardegna nel
miglior modo possibile: dalla terrazza di casa di Cecilia, con un meraviglioso
tramonto di fronte a noi ed un calice di ottimo vino per suggellare ed
imprimere tale momento nella memoria.
Nello specifico
sto deliziando il mio palato con un CarignanoLianti Isola dei Nauraghi di Capichera,
ottimo anche per accompagnare i nostri amati Culurgiones con cui sono sicura vi
siete già leccati i baffi tutti! Sapevate che il nome di questo vino è dovuto
al dialetto Gallurese? Indica l’Est, ovvero il punto di Levante dove sorge il
sole.
Ci tengo però a
consigliarvi un altro ottimo prodotto, ovvero un vermentino, il Vigna ‘Ngena di Capichera, che Cecilia
mi ha fatto assaggiare giorni fa insieme alla Timballa ‘e latte. Vi assicuro
che si sposano alla perfezione, grazie al suo profumo intenso di fiori
d’arancio e iris, biancospino, e ginestra. Inoltre si presenta con un gusto
molto fresco il cui finale fruttato è piacevolmente persistente. Non a caso
oggi Capichera è considerata una delle migliori cantine della Gallura.
Che
altro dirvi amiche e mamme in padella? Io davvero vorrei poter non partire più.
Ma una piccola parte di me sa che devo andare perché ho ancora dei magnifici
posti da visitare, e altre amiche da andare a trovare, che già mi aspettano a
braccia aperte e ricettario in mano! Il mio è sulla buona strada per diventare
il ricettario più pazzo e vario dello stivale, ma perché ciò succeda è
necessario che voi continuiate a darmi preziosi consigli e suggerirmi chicche e
varianti, durante le mie pazze tappe in giro per lo stivale, come avete fatto
fin’ora con tanto affetto.
Ora
devo lasciarvi, ma per poco mie care e miei cari.
La
prossima tappa sarà…….Anche questa volta una sorpresa! Ma so già che non vi
deluderò.
A
presto, la vostra mamma Italia.