Buongiorno
a tutti i miei amici in padella, siete pronti per la terza ricetta
ligure?
Come
di consueto oggi prepareremo insieme a mamma Eliana (che non finirò
mai di ringraziare per la pazienza che ha avuto con me in questi
giorni e per avermi fatto scoprire e ri-scoprire ricette, tradizioni
e luoghi stupendi) un dolce, per completare il mio ricettario
dedicato alla Liguria.
Siete
già in preda alla fame? Allora vediamo subito come preparare il Pan
Dolce alla genovese.
Ingredienti
500
gr di farina setacciata (noi abbiamo usato la Farina PASTAFRESCA delMulino Marino)
25
gr di lievito di birra
150
gr di zucchero
1
cucchiaino raso di sale
100
gr di burro morbido
30
gr di uvette
25
gr di arancia candita
30
gr di pinoli
1
cucchiaino di semi di finocchio
1
rametto di alloro
Preparazione
Per
prima cosa dobbiamo preparare la pasta: cominciamo diluendo il
lievito in un contenitore con acqua tiepida e un cucchiaino di
zucchero, mescoliamo con la farina (50 gr) e facciamo fermentare il
tutto per una mezz’oretta, coprendo il contenitore.
Prendiamo
il resto della farina aggiungendo il sale e distribuendola sul nostro
piano di lavoro nella classica disposizione a fontana, mettendo al
centro lo zucchero avanzato, il burro a tocchetti e il lievito,
impastando tutto con un po’ di acqua (tiepida mi raccomando!)
finché non avremo raggiunto la consistenza giusta. Aggiungiamo
quindi l’uvetta (che dobbiamo preventivamente bagnare e strizzare),
l’arancia candidata sminuzzata e infine pinoli e semi di finocchio.
Ora siamo pronte a mettere l’impasto in una terrina imburrata, che
copriamo per lasciar lievitare dalle 2 alle 3 ore.
Anche
in questo caso dobbiamo attendere che il volume del nostro impasto
raddoppi, prima di spostarlo sul piano di lavoro e dare una forma
pressoché rotonda al tutto, per poi posarla su una teglia o pirofila
rivestita di carta da forno. Copriamo con un panno da cucina e
lasciamo proseguire la lievitazione per un altro paio d’ore,
dopodiché pratichiamo un taglio a croce in superficie e mettiamo in
cottura nel forno caldo (190°, per circa un’ora), meglio se
ventilato.
A
cottura ultimata tiriamo fuori il pan dolce e lasciamo raffreddare. A
questo punto mamma Eliana ha infilato un rametto d’alloro in cima e
mi ha spiegato che la tradizione vuole che la ricetta venga
completata a questa maniera, dato che in passato questo piatto veniva
servito a tavola e il più giovane dei commensali doveva estrarre il
rametto e passarlo al più anziano, come segno di rispetto e di
successione della famiglia…come vedete ogni ricetta tipica che si
rispetti ha dietro una storia che ci ricorda quali sono le nostre
radici e quali i valori della nostra cultura. Dovremmo cucinare più
spesso ricette tradizionali come questa per ricordare ai giovani
questi valori!
La
vostra mamma Italia per ora vi saluta con la sua fetta di pandolce…
A
presto!
Nessun commento:
Posta un commento