Mie care mamme in padella, come procede la degustazione dei piatti
pugliesi che vi ho presentato finora? Spero bene, perché quello che voglio
farvi conoscere oggi è buonissimo e non smetterete più di addentarne. Eh già,
perché oggi mi trovo dalla mia carissima amica Rosa che mi ha parlato un po’
delle tradizioni di questa splendida regione e delle leccornie che ospita la
sua cucina tipica.
Rosa mi diceva appunto che la ricetta che vi andrò a proporre, pur
essendo un piatto cucinato generalmente nel periodo natalizio, si presta
perfettamente a qualsiasi stagione ed il motivo è presto detto: si tratta delle
dolcissime e buonissime “Cartellate”, in dialetto “Carteddàte”, e noi sappiamo
bene che ogni occasione è buona per preparare un dolce, giusto?! Io soprattutto
son così golosa che ne ho preparato per l’appunto un bel quantitativo così da
poterne spizzicare un po’ durante le mie lunghe passeggiate in queste splendide
città!
Inoltre una caratteristica di questo dolce è la sua estrema
versatilità. Si presta infatti a esser riprodotto in più varianti le cui due
principali sono: al miele o al vin cotto.
Vista la stagione estiva, ho ben pensato di proporvi la prima (lo
ammetto…Sono anche desiderosa di farvi sporcare e impiastricciare ben benino le
mani con del dolcissimo miele, ingrediente che io adoro oltre che per la sua
bontà, per le sue proprietà benefiche). Inoltre questa variante si presta
meglio anche alla degustazione da parte dei più piccini (non trovo giusto
privarli di tanta dolcezza, no?).
Il loro nome deriva dal greco “Kartallos che vuol dire “cesto o
paniere a forma puntuta”, infatti queste prelibatezze di pasta sfoglia
dentellata e arrotolata hanno la forma di una corona. Rosa mi spiegava che la
forma delle cartellate è tradizionalmente associata alla corona di spine che
Gesù portava in croce (c’è anche chi la associa ai panni in cui venne avvolto
alla sua nascita), infatti è per questo che solitamente vengono preparate in occasione
delle festività natalizie.
Ma passiamo a vedere cosa dovrete procurarvi per preparare questa
delizia.
Ingredienti
1 kg di farina 00
2 cucchiai di zucchero
2 uova intere
200 ml di olio extravergine di oliva
Succo di un’arancia filtrato
Mezzo bicchiere di vino bianco
Un po’ di cannella
1 cucchiaino e mezzo di sale
Miele Mille Fiori, Antigiano
(o vincotto, preferibilmente di fichi o di uva, se scegliete l’altra variante)
Ricetta: le fasi
Per prima cosa riscaldate il vino bianco e sciogliete al suo interno
il sale.
Su di una spianatoia setacciate con cura la farina, disponetela nella
classica forma a fontana e nel centro mettete zucchero, un pizzico di cannella
e le uova. Potete cominciare a sbattere le uova aiutandovi con una forchetta ma
poi dovrete continuare ad impastare il tutto con le mani (vi avevo avvisati che
vi avrei fatto di nuovo sporcare!). Senza smettere di impastare dovete
aggiungere un po’ alla volta, nell’ordine: l’olio extravergine, un po’ di vino
bianco, il succo di arancia filtrato, ed infine il restante vino bianco.
Il panetto che ne verrà fuori dovrà essere abbastanza morbido
(attenzione, ho detto morbido, non molle, intesi?), compatto e omogeneo. Appena
pronto dovrete coprirlo con un canovaccio pulito, così da non farlo seccare mentre
procediamo con le varie fasi.
Adesso dovrete prendere la vostra bella macchina per la pasta, dove
dovrete far passare un pezzetto di impasto per volta, ripetendo l’operazione il
numero di volte sufficienti affinché la sfoglia sia sottile ma non eccessivamente.
Fatto ciò, potrete adagiare la sfoglia sulla spianatoia e con l’aiuto di una
rotella tagliapasta dentellata dovrete spuntare le estremità in modo da
ottenere un rettangolo di larghezza non superiore a 2-3 cm (avendo cura di
eliminare eventuali imperfezioni dai bordi, qualora ce ne fossero).
Ora dovrete stare attenti perché è arrivato il momento di dare “forma”
alle nostre cartellate: partendo da un’estremità, ripiegate in due la striscia
e pizzicatela ad intervalli regolari fino a quando non arrivate all’estremità
opposta, stringendo verso l’interno ad ogni pizzico dato alle due estremità
della cavità, così che queste restino sempre ben aperte. A questo punto,
partendo da una delle due estremità, arrotolate su se stessa la striscia
cercando di sigillare in alcuni punti strategici la pasta durante
l’arrotolamento (a vostra discrezione) soprattutto nella parte iniziale e
finale.
Appena avrete finito, potrete friggerle in olio bollente, disponendole
prima verso l’alto e poi verso il basso, così che la doratura sia uniforme.
Aiutatevi con un mestolo forato per toglierle dall’olio e riporle su un po’ di
carta assorbente da cucina (per eliminare l’olio in eccesso).
Quando tutte le cartellate saranno state fritte, potrete mettere il
miele con un po’ d’acqua in una casseruola sul fuoco per farlo riscaldare e,
appena giunto a bollore, versarlo sopra e sotto le cartellate direttamente nel
contenitore dove vorrete conservarle (e servirle). Potete dare un tocco di
colore in più utilizzando delle codette da spolverare sopra, o un pizzico di
cannella, o ancora mandorle e frutta secca tritata, e così via. Come vi ho già
detto prima, questo dolce si presta a mille varianti e ci permette di scatenare
la fantasia.
L’unica differenza, qualora vogliate fare la versione con il vin cotto,
sarà utilizzare questo anziché il miele e non decorare alla fine di tutto il
procedimento.
Rosa mi ha dato un piccolo consiglio durante la preparazione, che io
ovviamente svelo anche a voi: se desiderate ottenere delle cartellate più
friabili e croccanti, fatele riposare a temperatura ambiente per circa 12/24
ore prima di friggerle.
Sappiate che una volta pronte, si conservano molto bene per svariati
giorni (ancor di più se usate un buon contenitore di tipo ermetico); tuttavia
Rosa mi spiegava che se si conservano fritte senza passarle nel miele, oltre a
durare più tempo mantengono anche maggiore friabilità.
Anche questa volta non posso non ricordarvi che la qualità dei prodotti
è fondamentale affinché il gusto e la fattura del nostro piatto venga bene. Io,
non a caso, per le cartellate (come per ogni ricetta che lo richiede) utilizzo
il Miele Mille Fiori Antignano
proprio per la sua rinomata qualità e per l’ottimo sapore. Anche questa volta abbiamo finito e una nuova dolcissima,
coloratissima e buonissima ricetta è entrata a far parte del mio ricettario!
Ora non mi resta che augurarvi “buon appetito” e ricordarvi che… Il mio
viaggio in Puglia non è ancora terminato.
A presto, la vostra mamma Italia.
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