Buonasera
amiche e amici in padella!
Quest’avventura
pugliese sta ormai volgendo al termine, con mio grande dispiacere,
perché con Rosa, Lucrezia e Giulia sono stata davvero bene, tuttavia
sono al contempo entusiasta ed in fibrillazione per la nuova tappa
che mi appresto a visitare (e che non vi svelerò subito perché
voglio sia una sorpresa).
Anche
questa volta ho ben pensato di sfruttare il tempo a mia disposizione
per visitare queste splendide terre, così calde e calorose. Oggi, ad
esempio, sono stata ad Alberobello, al centro della Valle d’Itria e
della Terra dei Trulli (sapevate che son diventati patrimonio
dell’umanità dell’UNESCO nel 1996?!).
La
loro storia si lega ad un regio editto del XV sec. in base al quale
ogni nuovo centro urbano era tenuto al pagamento di un tributo. Per
evadere ciò, i conti di Conversano (i proprietari delle terre su cui
sorge Alberobello) ordinarono ai propri contadini di edificare a
secco, così da poter spacciare le nuove abitazioni come costruzioni
precarie, facili da demolire, ragion per cui queste vennero tutte
realizzate nella forma che possiamo ammirare tutti ancora oggi,
ovvero rotonda con tetto a cupola autoportante, semplice ma solida al
contempo (perché fatta di pietre resistenti).
Passeggiando
tra i vari trulli ne ho potuto ammirare le fattezze e la
particolarità, grazie ai pinnacoli decorativi tutti diversi,
raffiguranti elementi mistici, simbolici o religiosi (spesso anche
segni dello Zodiaco). Simbolo e pinnacolo, dipinti insieme,
costituivano il numero civico identificativo di un’abitazione (ciò
dovuto al fatto che per molto tempo il territorio di Alberobello non
fu riconosciuto ufficialmente).
Rosa
mi spiegava inoltre che In base alla qualità della fattura del
pinnacolo si era in grado di identificare non solo la destrezza
dell’artigiano costruttore, ma anche il valore della costruzione.
Una maggiore spesa nella costruzione del trullo permetteva di
individuare pertanto, le famiglie più abbienti da quelle meno
facoltose. Insomma. Io vi consiglio vivamente di girare un po’
quando vi troverete da queste parti.
Se
doveste fare un salto in Puglia nel periodo di Agosto vi consiglio di
non perdere un paio di eventi, di cui tre in particolare: “Le notti
del Solleone”, festival che si svolge nel Salento e che quest’anno
conta due date a fine agosto, con il quale potrete scatenarvi con
della buona musica molto giovanile e tanti eventi; “La notte della
Taranta”, anch’essa in Salento, dedicata
alla riscoperta e alla valorizzazione della musica tradizionale di
questo luogo e alla sua fusione con altri linguaggi musicali, dalla
world music al rock, dal jazz alla musica sinfonica; ed
infine il festival internazionale “Castel dei Mondi”, interamente
dedicato al teatro, con spettacoli di ogni tipo in contemporanea tra
la dimora federiciana di Castel del Monte e vari monumenti e piazze
del centro storico della città di Andria.
Per
non parlare degli splendidi litorali (Polignano, Torre Sant'Andrea,
Santa Cesarea Terme, la costa di Vieste, ecc), della basilica di San
Nicola a Bari, Il Castello aragonese di Taranto, le Grotte di
Castellana, e tante altre meraviglie. Insomma, ce n’è per tutti i
gusti, non trovate?!
Io
avrei visitato tutto molto volentieri, ma come avrete già capito,
tra poco dovrò lasciare la bella e accogliente Puglia, il mio
ricettario è sempre scalpitante e non può aspettare a lungo, poiché
necessità di essere riempito con sempre nuove ricette tradizionali
di tutta Italia.
Questa
sera sto dedicando un po’ di tempo alle mie amiche in padella, dato
che la partenza incombe; ci sono ancora tante risate e tante
chiacchiere da fare insieme. Soprattutto Lucrezia ha insistito
affinché si facesse “aperitivo casalingo” nel più tipico dei
modi: Taralli e vino!
Ed
io non mi son certo tirata indietro…Anche perché non vedevo l’ora
di poter inserire nel ricettario anche delle chicche su qualche buon
vino da mettere in tavola durante la degustazione delle nostre
ricette!
E
difatti così è stato! Mi han fatto conoscere due vini ottimi, che
non potevo non consigliare anche a voi:
- il Negroamaro Salento “F”, Feudi San Marzano, un vino da meditazione, che si sposa alla perfezione con piatti robusti, carni e selvaggina, formaggi.
- ed il Primiter Salento, Calò, dal colore rosso rubino ed i cui profumi evocano lamponi e mirtilli, dal persistente gusto intenso e perfetto (anche questo) in abbinamento a piatti strutturati, carni e formaggi stagionati.
Sono
sicura che li troverete ottimi anche voi! Ora però devo lasciarvi,
ho ancora qualche brindisi da fare con le mie amiche. Prima di
lasciare la Puglia però ho ancora intenzione di girare un po’
quindi…Fatemi compagnia e tenetevi pronti: ricomincia il conto alla
rovescia! Prossima tappa…
A
presto, la vostra mamma Italia.
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